viernes, 14 de septiembre de 2018

1989 - IV FESTIVAL DE BARI - Time Zones




11 aprile 1989

TIME ZONES A BARI CON NOCENZI E GLASS

BARI Dal 30 aprile al 4 maggio si svolgerà la quarta edizione del festival Time zones sulla via delle musiche possibili, l' appuntamento annuale dedicato all' avanguardia, alla sperimentazione musicale e alla contaminazione dei generi. Il festival, del quale quest' anno è presidente onorario Ennio Morricone, prevede oltre ai concerti, incontri e seminari dei musicisti presenti al festival.

Nella giornata d' apertura avverrà l' incontro tra il musicista brasiliano Caetano Veloso ed il gruppo newyorkese degli Ambitious Lovers di Arto Lindsay e Peter Sherer.

Parteciperanno alla rassegna, tra gli altri, Gianni Nocenzi, ex componente del Banco, la cantante e violinista cecoslovacca Iva Bittova, il compositore di colonne sonore Holger Czukay, mentre il 4 maggio al Petruzzelli, la chiusura è affidata al Philip Glass Ensemble.



Time Zones - Edizione IV








 
 
 







8/6/2003

Quei versi struggenti fecero piangere i baresi

Incanto riproducibile. Veloso che canta 'Cuccuruccù Paloma' per Pedro Almòdovar nel film 'Parla con lei' . Veloso che canta 'Luna rossa' , con irresistibile cadenza portoghese, nell' Auditorium Nino Rota di Bari.

Nel 1989 per il Time Zone festival si consumò uno di quei magici accadimenti che danno un senso ai suoni. Lui scioglieva la voce e chi lo stava ad ascoltare versava l' emozione in lacrime. Non è stata la prima volta ( e accadrà sempre) che l' artista di Santo Amaro abbia suscitato simili reazioni con la trama del suo canto-corpo sottile.

In platea, quel giorno, c' erano Philip Glass, Ennio Morricone, Nicola Piovani, Alice, David Sylvian. Sul paco con lui, Arto Lindsay. Era una data speciale che portò nel capoluogo la stampa internazionale (persino dal Giappone).

Caetano Veloso, dopo il memorabile tour del '72 con Chico Buarque, quel giorno tornava a cantare in Europa, cominciando da Bari. Un giornale brasiliano titolò: "Veloso ritrova l' Europa sopra l' Adriatico".

Così, per indicare la sconosciuta Bari. Ma fu lo stesso cantautore che in un' intervista a Repubblica dichiarò che le capitali della musica per lui erano Rio, New York e Bari.

Perché nella Taverna Verde del rione Madonnella aveva condiviso la tavola con musicisti internazionali che aveva da sempre amato. Per lui, innamorato del cinema italiano, Morricone (che quell' anno presentava a Time Zones un' orchestrazione inedita delle musiche composte per Sergio Leone, appena scomparso) rappresentava una delle anime sonore con Nino Rota, barese d' elezione, dei capolavori della settima arte. Veloso («per un pubblico -come ama ricordare Trevisi- che a malapena riusciva a pronunciare correttamente il suo nome di battesimo») fu una rivelazione che si è perpetuata in questi quattordici anni e che sta per riprodursi -uguale a se stessa- il prossimo luglio.

Per essere al meglio con il suo soffio di voce, che mette a dura prova in due ore e mezza di concerto, ha preferito ridurre notevolmente le date del suo tour europeo. (a.g.)





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