martes, 28 de agosto de 2012

1995 - UMBRIA JAZZ 95











Premio de la critica “Heineken Music Club”


7/7/1995

UMBRIA JAZZ: CAETANO VELOSO VINCE IL PREMIO SUMMER 1995
Roma, 7 lug. - (Adnkronos) - Il musicista di Bahia, Caetano Veloso, e' il vincitore del Premio della critica ''Heineken music club'': il premio vuole essere un riconoscimento alla carriera ed alla statura artistica, non certo alla piu' interessante performance, data l'assenza di competitivita' che caratterizza il Festival. Negli anni passati il riconoscimento e' stato attribuito a Don Byron, George Russell e Bill Frisell.
Per quest'edizione i sedici giurati, all'unanimita', hanno deciso di votare Veloso, una delle piu' grandi espressioni della musica brasiliana di tutti i tempi. Il premio verra' consegnato giovedi' prossimo 13 luglio da un rappresentante dell'Associazione Umbria Jazz e da un rappresentante di Heineken Italia allo stesso Caetano Veloso prima della sua esibizione al Teatro Morlacchi.








La Repubblica 
15/7/1995 

VELOSO, GRANDE VOCE PER UN INCANTESIMO 

GINO CASTALDO 

PERUGIA - L' applauso più lungo c' è stato quando Caetano Veloso ha cantato Luna rossa. L' aveva già fatto a Napoli, nel concertone organizzato da Lucio Dalla e dedicato al centenario di Caruso, ma era disturbato dalla inevitabile dispersività della piazza. Nel silenzio profondo e rispettoso del teatro Morlacchi, dove passata la mezzanotte è cominciato il suo concerto per la rassegna Umbria Jazz, è stata un' altra cosa. Il pubblico è letteralmente esploso dopo l' ultima frase della canzone, accogliendo giustamente anche la volontà di Veloso di rendere omaggio alla nostra tradizione melodica. Ma in realtà per tutto il suo concerto, come sempre negli ultimi anni, regna ormai una sorta di aura magica che unisce artista e pubblico in una inesplicabile sospensione incantatoria. Gli spettatori (per un concerto sorprendentemente esaurito per tre sere consecutive) arrivano al teatro già preparati, perfettamente consapevoli di stare per vivere una sorta di privilegio e di partecipare a quella che col tempo rassomiglia sempre di più a un' esperienza mistica. Niente a che vedere con l' opposta concezione offerta dal suo "fratello" artistico Gilberto Gil, il quale poche ore prima, giovedì sera, si era esibito ai giardini del Frontone sfoderando tutta la sua divertente e disincantata allegria musicale. Quando non è accanto a Veloso, Gil sceglie deliberatamente l' intrattenimento gioioso ed elegante, proponendo anche delle stupende canzoni, con testi niente affatto trascurabili, ma in qualche modo annacquate, alleggerite dal tono più gigionesco e lieve del suo show. Ascoltarlo è come avvertire il profumo di una essenza preziosa spersa in una caraffa d' acqua, mentre ascoltando Veloso si ha esattamente la sensazione opposta. Quando inizia a cantare, la stessa aria che c' è nel teatro sembra vibrare in una sola direzione. Tutto si ordina, si dispone nel senso giusto per impreziosire tutto ciò che compone la materia del suono, per renderla indispensabile, folgorante, carismatica. Tramite la sua voce la melodia spande in pieno il suo potere incantatorio, di dominio sulle cose e sulle emozioni.

Qualsiasi cosa si canti. La gran parte del concerto è basata sulle canzoni ispano-americane di ' Fina Estampa' , ma ovviamente intervallate dai suoi pezzi, e da quelli della tradizione brasiliana. Rende omaggio in inizio concerto a Carmen Miranda, ma soprattutto al grande Tom Jobim, di cui riesegue la meravigliosa Corcovado, racconta di come si può "bossanovizzare" anche un tango di Astor Piazzolla, e poi sempre pensando all' Argentina ricorda Carlos Gardel in Mano a mano in un' emozionante duetto tra la sua voce e il violoncello di Jacques Morelembaum, importante musicista brasiliano che lo accompagna insieme ad altri due musicisti alle percussioni e alla chitarra. Ma in realtà ogni canzone, in questo clima di evento, è un' esperienza a sé.

Caetano passa dall' ironia della teatralizzazione più spinta, alla totale astrattezza, ricorda tutto il languore della nostalgia tipica dei brasiliani con Itapoa, e centra con imbarazzante acume il senso di sradicamento della ' giovane' cultura brasiliana con Estrangeiro. L' atmosfera del teatro sembra oramai appesa a un filo. L' artista di Bahia passa poi dai suoi ricordi spagnoleggianti alla Maria Bonita, ai suoi immancabili cavalli di battaglia come Voce è linda, o Leaozinho. Ad ogni modo gli applausi scrosciano copiosi, come trattenuti a stento per tutto il tempo della canzone. Alla fine, malgrado siano le due e mezzo di notte, la gente è in piedi e non molla. Applaude e applaude finché Caetano non esce ripetutamente a concedere un bis dopo l' altro. E' un culto ma ormai sta dilagando.






 
2006
CAETANO VELOSO 
FINA ESTAMPA dal vivo in Italia
Registro independiente
Teatro Morlacchi di Perugia - Umbria Jazz: 13-14-15 luglio 1995.




CD 1


1. O SAMBA E O TANGO

2. PECADO

3. VETE DE MI

4. LAMENTO BORICANO

5. DESDE QUE O SAMBA É SAMBA

6. CAPULLITO DE ALELI

7. UN VESTIDO Y UN AMOR

8. FINA ESTAMPA

9. VUELVO AL SUR

10. CORCOVADO

11. EU SEI QUE VOU TE AMAR

12. HAITI

13. O LEÃOZINHO

14. CONTIGO EN LA DISTANCIA

15. GENIPAPO ABSOLUTO

CD 2


1. MARIA BONITA

2. VOCÊ É LINDA

3. LUNA ROSSA

4. QUALQUER COISA

5. CORAÇÃO VAGABUNDO

6. MANO A MANO

7. O ESTRANGEIRO

8. RECUERDO DE YPACARAI

9. ITAPUÃ

10. BAHÍA COM H

11. TONADA DE LUNA LLENA

12. RUMBA AZUL

13. SAMPA

14. MENINO DO RIO

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